Conversazioni più efficaci con il metodo O.R.I.D.

1024 483 Michelangelo Canonico

Generare idee, confrontarsi, progettare il futuro, sono tutte azioni basate sulla conversazione che pervadendo il nostro modo di pensare ci fanno capire quanto questa sia importante nel raggiungere gli obiettivi in essa prefissati.

Raramente le nostre conversazioni vengono condotte in modo logico e orientate ad ottenere delle conclusioni tangibili ed utili. Spesso anche le conversazioni importanti, quelle per cui ci aspettiamo risultati concreti, vengono condotte in modo disorganizzato e ci spingono a farci guidare dalla nostra intuizione, o dagli eventi scatenati dai nostri interlocutori, seguendo, in ogni caso, il modello mentale che abbiamo inconsapevolmente radicato nella nostra testa.

Il modello O.R.I.D. (Objective Reflective Interpretative Decisional ) caratteristico della Focused Conversation, sviluppato presso l’istituto degli affari culturali dell’ Ontario, è stato pensato come un modo per orientare le persone su una gran parte di problemi conversazionali, per mezzo di una riflessione graduale consentendo a individui e gruppi di elaborare i propri pensieri in modo ordinato e trarre delle conclusioni attinenti all’argomento e al contesto della situazione specifica in cui ci si trova.

Le caratteristiche uniche del metodo

Il metodo ORID è un ottimo modo per strutturare un sondaggio, un’intervista, una presentazione o una discussione, e può aiutare i partecipanti a conversare in modo efficacie attraverso un processo di apprendimento basato sull’esperienza (domande oggettive).

Il metodo aiuta a sviluppare i pensieri in modo logico, connettere i fatti con le percezioni emotive, così da comprenderne l’importanza ed il relativo impatto (R), trarre le dovute conclusioni rispetto alla situazione o all’argomento in questione (I) e infine, concentrarsi sulla risoluzione, sull’accordo e su possibili nuove direzioni o azioni conclusive (D).

Quali sono i passi per condurre una Focused Conversation

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Porre domande Oggettive

Le domande chiave sono: “Cosa hai visto, detto o sentito? Cosa sappiamo di questo? Che dati abbiamo?”.

Se si parla di un evento o un avvenimento che è oggetto della conversazione grazie a queste domande, le persone coinvolte nella conversazione ricordano i particolari e ne distillano i fatti.

Il facilitatore dovrà essere attento a distogliere le persone dal discutere ciò che pensano dell’argomento (aspetto che verrà curato successivamente) e i sentimenti suscitati in questa fase. Tutto ciò che vogliamo ora sono i fatti! Fai attenzione ai commenti che iniziano con “penso…”, “sento…” oppure “la mia opinione è …”.

Il fine della facitazione è di ottenere dichiarazioni assimilabili perlopiù a queste: “ho visto…”, “ho percepito…”, “lo so…”, “ci sono prove per…”, “è stato registrato che…”, e così via; in sostanza, fatti oggettivi.

Generare Riflessioni

Una volta raccolte le informazioni in modo oggettivo, passiamo alle percezioni soggettive. Ovvero, come si sono sentite le persone riguardo all’argomento, cosa hanno provano e quali emozioni sono state generate a valle della conversazione (positive o negative). Di conseguenza, le domande chiave che possiamo porre saranno: “come pensiamo a questo? Cosa vi ricorda? Come ti fa sentire? Come reagirebbero le persone coinvolte?”.

Questo tipo di domande permettono ai partecipanti di esprimere i propri sentimenti istintivi, anche se questi potrebbero non avere fatti oggettivi a supporto, tuttavia, fanno parte di una valutazione globale dell’argomento in questione e non dovrebbero essere ignorati. Paure e preoccupazioni possono venire a galla durante questa fase ma contribuiranno a quantificare l’importanza delle cose osservate e l’impatto che ne può da esse scaturire, che verrà affrontato nella successiva fase analitica. L’obiettivo della facilitaziione è quello di identificare emozioni e sentimenti, piuttosto che di analizzarli.

Chiedere di Interpretare

Dopo aver consolidato emozioni ed impatto, si passa alle domante che hanno a che fare con il significato e che permettano di generare interpretazioni. Tipiche domante chiave: “Cosa significa questo per il team? In che modo questo influenzerà il nostro lavoro? Che livello di importanza ha? Cosa possiamo imparare da questo?”.

Basando la discussione sulle informazioni derivate durante la converazione oggettiva e riflessiva, la discussione consente di mettere in prospettiva l’argomento e di esplorare i potenziali impatti dell’argomento sull’individuo, team o sull’azienda.

Concentrarsi sulle Decisioni

In ultima istanza, sulla base delle informazioni provenienti dalle tre fasi precedenti della conversazione, questa ultima fase è quella in cui ci si concentra sulla risoluzione, sull’accordo e su possibili nuove direzioni. In sostanza, in questa fase viene prodotta una decisione.

Un modo efficace per facilitare il processo decisionale potrebbe essere quello di ricapitolare i risultati scaturiti dalle tre fasi precedenti. È da tener presente, che nel porre le domande, l’attenzione della discussione nella fase decisionale si concentra sul futuro dell’azione: “Cosa dovremmo decidere? Cosa dobbiamo fare in modo diverso? Quali sono i prossimi passi?”.

Il metodo O.R.I.D. permette di estendere il pensiero (e la relativa capacità di apprendimento) organizzando una conversazione in modo logico, senza prescindere dagli aspetti emozionali densi di significato.

 

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